Taus Makhacheva

Taus Makhacheva è nata a Mosca nel 1983.

Ha studiato a Londra e a Mosca.

Le sue opere sono esposte alla Tate Modern di Londra, al MuHKA di Anversa, al Museo d’arte moderna di Mosca, alla Kadist Art Foundation di Parigi e San Francisco e alla Videosight Foundation di Torino.

Il fulcro del suo lavoro sono la storia e l’immaginario del suo territorio natale. Taus Makhacheva, infatti, adopera una vasta gamma di supporti per presentare il suo lavoro, come video, installazioni e fotografie attraverso cui l’artista si interroga sul confine tra gli opposti e su come il passato del suo Paese possa re-inventarsi nella vita quotidiana, trasformandosi in un processo di ricerca di una nuova identità.

Taus Makhacheva ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 2017, alla Biennale di Shanghai nel 2016 e alla Biennale di Mosca nel 2015.

In occasione della mostra biennale di arte contemporanea Manifesta 12, la Fondazione Pietro Barbaro ha ospitato la video-installazione dell’opera “Baida” di Taus Makhacheva nella sua sede di Palazzo Trinacria a Palermo. La performance, originariamente sviluppata per la Biennale di Venezia del 2017, racconta il precario e indissolubile rapporto che lega le vite dei pescatori del villaggio di Starii Terek in Daghestan, alle incontrovertibili forze naturali che dominano il  mare.

L’iniziativa ha coinvolto un pubblico di turisti e abitanti del territorio, tra cui molte famiglie, suscitando interesse e partecipazione e invogliando il pubblico a visitare la mostra più di una volta.

LA VIDEO-INSTALLAZIONE DELL’OPERA 'BAIDA' DI TAUS MAKHACHEVA ALL’INTERNO DI PALAZZO TRINACRIA, STORICA SEDE DELLA FONDAZIONE BARBARO, HA VISTO AFFLUIRE 20.000 SPETTATORI, DI CUI 10.000 FAMIGLIE, PER UN TOTALE DI 62.000 VISITE.

Baida, 2017

Baida è la video performance esposta dall’artista Taus Makhacheva per la prima volta durante la 57esima Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia nel 2017.

L’opera si svolge nel mare Adriatico, dove una barca rovesciata galleggiante appare e scompare. La barca è mossa dalle onde e trascinata dal Mar Caspio alla Laguna di Venezia. L’ispirazione per quest’opera viene dal villaggio di Starii Terek nel Daghestan (Russia), dove l’artista era solita conversare con i pescatori locali.

Dalle conversazioni è emerso un tema ricorrente: la paura di cadere in acqua. La barca che appare nel video è un riferimento alla pratica comune tra i pescatori di legarsi alla prua della barca, cosicché se dovessero cadere in acqua, le famiglie potrebbero trovare i corpi dei loro cari sotto le imbarcazioni.

Baida, che in russo significa barca, è una riflessione sulla precarietà dell’esistenza umana e sulla lotta per la sopravvivenza contro forze economiche e naturali.

Palazzo Trinacria

Gruppo Pietro Barbaro - Fondazione Pietro Barbaro - Palazzo Trinacria - Sala delle Esposizioni

Il Palazzo Trinacria è stato progettato nel 1840 dagli architetti Andrea Gigante e Vincenzo Trombetta per conto del principe di Trabia, Giuseppe Lanza Branciforte.

In origine il palazzo era un hotel, il primo edificio a Palermo creato per questo scopo: l’Hotel Trinacria. Il Palazzo dispone di 54 camere dotate di ogni comfort. L’hotel ha ospitato personaggi illustri di ogni genere, tra cui Giuseppe Garibaldi. A Palazzo Trinacria, Tomasi di Lampedusa ha ambientato le ultime ore di vita del Gattopardo, principe di Salina.

Alla fine del XIX secolo l’hotel fu venduto e trasformato in una residenza privata. Palazzo Trinacria è attualmente di proprietà della Fondazione Pietro Barbaro, che ha recentemente completato la ristrutturazione dei due piani principali, della terrazza e del cortile interno.

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